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Suolo contaminato: cause e priorità di intervento

Il suolo è una complessa miscela di minerali, materiale organico, acqua e varie forme di vita. Prima che l’uomo intervenisse, riversando accidentalmente – e intenzionalmente – prodotti nocivi, il suolo era una lunga distesa incontaminata che ricopriva tutta la terra. Attraverso la contaminazione dei terreni, le conseguenze sulla salute umana, vegetale e animale sono molteplici. Pertanto, gli effetti negativi sono imprevedibili e incalcolabili, tanto nel breve quanto nel medio termine. Un terreno contaminato è un terreno avvelenato da più sostanze e in luoghi diversi; naturalmente, alcuni siti sono più sensibili di altri. Quindi, prendendo in esame la qualità dei terreni nelle aree urbane e negli gli ex siti industriali, potremmo imbatterci in un mix di contaminanti che includono pesticidi, prodotti petroliferi, radon, amianto, piombo, arseniato di rame cromato e creosoto.

Il suolo contaminato, una triste eredità

Nelle aree urbane, le attività antropiche incidono sul grado di contaminazione dei terreni e del suolo sottostante. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che fino a pochi decenni fa, normative carenti e controlli risibili hanno amplificato il problema, tanto da trasformarlo in una vera emergenza. Oggi i rischi principali derivano dallo squilibrio nella pianificazione territoriale, dall’utilizzo improprio delle discariche industriali, l’uso eccessivo di pesticidi o fertilizzanti. Senza dimenticare il traffico pesante di auto e camion sulle nostre strade. Non solo le emissioni: la pioggia lava via le chiazze d’olio e di benzina dall’asfalto, che successivamente confluiscono su aree verdi o coltivabili. Attraverso il suolo, le sostanze intaccano le riserve idriche, con evidenti ripercussioni sul breve e lungo termine.

 

I contaminanti nelle aree residenziali

Alcuni contaminanti possono raggiungere le sorgenti di acqua freatica più facilmente attraverso la sabbia, rispetto a quanto non accada in presenza di terreni argillosi. Questo dipende in larga parte dalla rapidità nel filtraggio attraverso terreni sabbiosi a grana grossa, in grado di trattenere meno i prodotti inquinanti presenti in superficie. Al contrario, terreni argillosi a grana fine e materiali organici agiscono con maggiore efficacia. In quei casi, i contaminanti non penetrano in profondità, a meno che non subentri l’intervento dell’uomo. Magari attraverso interventi di manutenzione o lavori di scavo presso nuove aree residenziali sorte su vecchi siti industriali; in quei casi, possono riemergere sostanze inquinanti sepolte da tempo. In seguito, l’azione di agenti naturali come acqua o vento ridistribuisce i contaminanti appena riemersi sotto forma di polvere. Una volta dispersi, possono posarsi sul cibo che ingeriamo o sui terreni dove i bambini giocano nel loro tempo libero.

Siti industriali e produttivi

I siti industriali e manifatturieri spesso presentano una serie di agenti inquinanti che compromettono i terreni nelle aree limitrofe. Nei cantieri, la contaminazione può verificarsi quando avviene la dispersione nel terreno di polveri che cadono da mezzi o edifici. Nei pressi delle fabbriche depositi di rifiuti e aree di stoccaggio non più sicure possono costituire un serio rischio per la salute pubblica. Nei casi in cui l’area sia particolarmente vasta, la bonifica completa del suolo è un compito arduo, ma necessario, da affidare a professionisti seri. Quindi discariche, imprese demolitrici, siti di smaltimento dei rifiuti presentano un rischio di contaminazione del suolo, anche per l’incapacità di gestire aree soggette a controlli rigorosi.

Edilizia e ambito domestico

Non è sempre immediato collegare cause e conseguenze, specie in ambiti delicati che richiedono anni di dati e di studi. Come la contaminazione del suolo. Non è il primo pensiero che viene in mente quando durante l’inverno vediamo in azione i veicoli spargi sale. O quando noi o i nostri vicini intraprendiamo lavori di ristrutturazione, dove sversamento di vernici e caduta di materiali fibrosi dai tetti possono finire nel suolo. Anche il legno trattato chimicamente – utilizzato ad esempio per le aiuole – finisce per contaminare il terreno, alla pari della vita vegetale e microbica che sostiene. In merito al settore edile, è importante anche ricordare che edifici residenziali, uffici, scuole, giardini sorgono su terreni che magari in passato ospitavano impianti industriali e successivamente demoliti. In taluni casi, è fondamentale intervenire con attività di bonifica per “dare nuova vita” a terreni un tempo contaminati.

suolo

L’Erba del vicino non è sempre più verde

Giardini o fattorie edificati su terreni non contaminati non sono immuni da rischi, se poi nelle vicinanze sorge un sito contaminato. Per aerodispersione le polveri pregiudicano la tenuta del sito, per cui è meglio sapere l’uso che viene fatto del terreno vicino. Nelle località caratterizzate da una lunga tradizione industriale, i suoli contaminati in aree dall’ elevato valore economico – come i distretti commerciali o i grandi insediamenti presso specchi d’acqua – sono già stati in gran parte risanati. E quindi i rischi sono contenuti. Per ripristinare il terreno, si tengono in considerazioni fattori o priorità come

  • i rischi che i contaminanti comportano per la salute umana
  • i pericoli e le eventuali ripercussioni sulla qualità delle acque di superficie nonché delle falde freatiche.
  • la necessità di garantire la produzione agricola, la salute delle piante e la sicurezza alimentare.

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