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rifiuti industriali

La gestione dei rifiuti: norme, certificazioni, opportunità

La gestione dei rifiuti è un tema cruciale nell’ambito delle politiche ambientali di tutti i paesi del vecchio continente. Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha attivato nuove misure volte a potenziare le iniziative in materia di riciclo e tracciabilità. Le aziende del nostro paese hanno l’obbligo di adempiere a nuove direttive UE, convogliate nel cosiddetto Decreto Rifiuti – D.Lgs 116/2020. Il decreto legislativo aggiorna il quadro normativo precedente, recepito attraverso il D. Lgs 152/2006 e quindi nel TUA – testo unico ambientale. Le nuove norme delineano un programma di gestione dei rifiuti sempre più orientato alla sostenibilità e all’economia circolare. Attraverso un programma di gestione e smaltimento dei rifiuti più ambizioso, gli utenti – nonché le imprese – diventano sempre più protagonisti nella salvaguardia dell’ambiente.

Un pacchetto speciale

Non si può parlare di gestione dei rifiuti senza menzionare il pacchetto economia circolare. Grazie a questa iniziativa l’Unione Europea ha voluto lanciare un chiaro segnale, evidenziare un cambio di passo e, al tempo stesso, promuovere una nuova filosofia economica. Un’economia green in grado di

  • creare nuovi posti di lavoro
  • stimolare la competitività in ambito mondiale
  • incoraggiare e accelerare la transizione ecologica

Con il Pacchetto Economia Circolare l’obiettivo è creare un novo humus per attrarre risorse e investimenti. Occorrono però nuove regole, precise scadenze e nuovi obiettivi in tema di raccolta differenziata, secondo i quali

  • il riciclo dei rifiuti prodotti nel 2035 aumenterà, con una percentuale pari al 65%
  • la quota di riciclo degli imballaggi passerà dal 60% del 2025 al 70% entro il 2030
  • una drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica entro dieci anni, pari al 10%.

La gestione dei rifiuti, tema globale

Spesso pensiamo di adempiere a una corretta gestione dei rifiuti solo attraverso una corretta raccolta differenziata. In realtà, una politica aziendale responsabile mira a scegliere materiali altamente riciclabili, in modo da evitare l’utilizzo e l’eventuale dispersione di rifiuti non recuperabili. La norma internazionale per la gestione ambientale – la ISO 14001 – definisce una prospettiva netta. Per ottenere la certificazione ISO che attesta il proprio impegno a favore dell’ambiente, l’azienda deve promuovere un approccio eticamente – e non solo legalmente – corretto. La norma ISO è ispirata ai principi di ottimizzazione e miglioramento continuo; pertanto, è indispensabile che

  • i dirigenti di un’impresa diano l’esempio, definendo chiaramente la politica aziendale
  • il sistema di gestione adottato stabilisca obiettivi concreti in termini di pianificazione e gestione dei rifiuti
  • predisporre un budget per adeguare le infrastrutture e formare il personale
  • integrare le strategie per la tutela dell’ambiente a misure per far fronte a situazioni di emergenza

Uno sguardo da vicino: Il Decreto rifiuti

L’Italia, attraverso il Decreto Rifiuti approvato nel settembre 2020, intende abbracciare una politica di allineamento alle Direttive comunitarie. Secondo le ultime disposizioni vigenti, le imprese sono tenute a garantire la tracciabilità dei materiali di scarto. La corretta gestione dei rifiuti passa per il deposito temporaneo, dalle dimensioni variabili in base alla quantità di rifiuti da smaltire. Un’azienda smaltisce i materiali con cadenza variabile – anche annuale – per cui è fondamentale agevolare i processi di stoccaggio per semplificare i vari passaggi nella gestione dei materiali di scarto. Il primo obiettivo nell’ambito della gestione dei rifiuti resta quello di minimizzare tempi e modalità di smaltimento nella discarica. È anche grazie ai contenitori di diversa tipologia che si possono adottare soluzioni virtuose, che ci permettano di essere in regola con la legge e rispondere alle nuove esigenze di un’economia green.

Usi e tipologie di nuovi contenitori

Per conseguire gli obiettivi ambiziosi in ambito di politica green, non è importante solo semplificare norme e regole di comportamento. La gestione dei rifiuti e lo smaltimento dei materiali risultano più agevoli proprio perché ci sono soluzioni semplici e al tempo stesso virtuose. Non dobbiamo immaginare necessariamente contenitori di grandi dimensioni e vari colori per distinguere ciascuna tipologia di rifiuto, ma anche

  • Sistemi per la raccolta differenziata sofisticati. Alcuni sono dotati di impugnature ergonomiche e canali di ventilazione che riducono i cattivi odori
  • Cestini a pedale in acciaio inox, ingombro ridotto e interni lavabili. Una soluzione ideale per la gestione dei rifiuti in qualsiasi ambiente lavorativo, compresi uffici e negozi.
  • Modelli in Abs o alluminio per smaltire materiale di scarto proveniente dai servizi igienici.
  • Sacchi a basso impatto ambientale, come quelli biodegradabili, compostabili. O realizzati con materiali rigenerati, in grado di resistere anche al vetro.

Maggiore severità, maggiore competitività.

Il riciclo, la tracciabilità, lo smaltimento corretto dei materiali di scarto: tutto concorre a una corretta gestione dei rifiuti. Pensando che la gestione dei rifiuti sia finalizzata alla sola salvaguardia dell’ambiente è – per quanto nobile – un concetto riduttivo. Perché, in concreto, sprecare meno significa utilizzare meno risorse e, di conseguenza, dipendere meno dalle importazioni. Una migliore efficienza delle risorse darebbe ad utenti e imprese la possibilità di risparmiare e investire. Perché investire sull’economia green – garantita solo da leggi più severe e pene più certe – significa creare nuove opportunità. Un vero patto per la concretizzazione dell’economia circolare tra istituzioni, imprese e cittadini favorirebbe quella spinta innovativa che permette di creare nuovo lavoro, nuova formazione, modi inediti di concepire il nostro stile di vita.

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