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Il Rentri, un nuovo sistema per tracciare i rifiuti

Il Rentri, acronimo per registro elettronico nazionale tracciabilità rifiuti, è il nuovo sistema di gestione digitale della tracciabilità dei rifiuti. Introdotto dal decreto legislativo 3 settembre 2020 n. 116, il RENTRI ricade sotto la responsabilità del Ministero della Transizione Ecologica. Sostituisce il Sistema Sistri – voluto dal Ministero dell’Ambiente – che fino al 2019 monitorava e tracciava i rifiuti pericolosi. Operativo per dieci anni, il Sistri funzionava grazie all’ausilio di un transponder che fungeva da scatola nera – nota come Black box – e altri strumenti preposti al monitoraggio degli automezzi in entrata e uscita dagli impianti. Oltre ai produttori di rifiuti pericolosi, l’obbligo di tracciabilità riguardava enti, imprese di recupero e smaltimento rifiuti, produttori inziali di rifiuti non pericolosi con più di dieci dipendenti. Negli anni l’integrazione di app e gps per gli spostamenti ha evidenziato i limiti del sistema e, di fatto, l’ha reso obsoleto.

Dal sistri al rentri

Con l’adozione del registro Rentri si intende dunque agevolare la digitalizzazione del materiale cartaceo, con prevedibili ripercussioni sull’intero processo legato alla tracciabilità dei rifiuti. Oltre alla dematerializzazione dei documenti, sarà più semplice effettuare i controlli di sicurezza sulla movimentazione delle merci ritenute pericolose. Nel dettaglio, grazie al Rentri

  • la pubblica amministrazione avrà a disposizione un flusso costante di dati e informazioni tese a supportare e incentivare le politiche ambientali;
  • le autorità preposte a prevenire e contrastare la gestione illecita dei rifiuti potranno verificare tempestivamente tutte le eventuali irregolarità.
  • le imprese, grazie all’ausilio di nuovi strumenti, potranno far fronte velocemente a impegni e scadenze, determinando uno snellimento delle procedure
  • le politiche ambientali in ambito locale e nazionale potranno assecondare il raggiungimento degli obiettivi concordati in Europa in materia di recupero e riciclo.
  • I soggetti preposti inoltreranno una trasmissione completa dei dati necessari per rendicontazione e monitoraggio, consentendo lo smaltimento di milioni di documenti cartacei.

Modello nel modello

Il Rentri è stato concepito per rendere innovativo un intero sistema e far fronte ad adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico, già previsti dal D.Lgs. n. 152/2006. Garantendo una sinergia tra esigenze della pubblica amministrazione e priorità del mondo imprenditoriale, il Rentri si configura come uno degli strumenti per agevolare la transizione ecologica e digitale. Rispetto al Sistri, anche nel caso del Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti la legge prevede l’iscrizione per:

  • Coloro che producono rifiuti ritenuti pericolosi
  • enti e le imprese preposte alla raccolta, al trattamento, al trasporto dei rifiuti;
  • figure che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;
  • consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • i soggetti tenuti a inviare il Mud secondo l’articolo 189 comma 3, Decreto legislativo n. 152 del 2006

rentri

Un portale, più sezioni

Il portale Rentri contiene al suo interno più sezioni dedicate a decreti direttoriali di recente emanazione, all’assistenza dei soggetti obbligati, a informazioni riguardanti i formulari di identificazioni dei rifiuti in modalità digitale. il Decreto Direttoriale n. 251/202 ha definito le modalità operative di compilazione del formulario di identificazione e del registro cronologico di carico e scarico rifiuti. A tal proposito il Rentri è articolato in una sezione anagrafica e una relativa alla tracciabilità, che include dati relativi agli adempimenti e ai percorsi dei mezzi di trasporto. Tutti i soggetti tenuti alla compilazione del Rentri sono obbligati a rispettare le modalità previste ai fini della corretta trasmissione dei dati. Nello specifico, essa avrà cadenza mensile. Un altro obbligo riguarda i mezzi di trasporto, sui quali vanno installati i sistemi di geolocalizzazione che oggi la tecnologia rende disponibili sul mercato.

Tutte le scadenze RENTRI 2024- 2026

Nel biennio 2024 – 2026 enti e imprese dovranno iscriversi tenendo conto comunque di tempistiche diverse. L’obbligo di iscrizione entro il 13 febbraio 2025 riguarda enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti. Nei casi in cui questi soggetti impieghino tra i 10 e i cinquanta dipendenti, l’obbligo – a decorrere dal 15 giugno – è fissato per il 14 agosto 2025. Per tutti gli altri, valgono i seguenti termini

  • dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026 se produttori iniziali di soli rifiuti speciali pericolosi hanno un numero di dipendenti pari o inferiore a 10
  • dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026 qualora i soggetti si configurino come produttore di rifiuti speciali pericolosi non rientranti in organizzazioni di ente e impresa

Per tutti il 13 febbraio 2026 scatta l’obbligo di emissione del FIR in formato digitale

Oltre il decreto: la strategia a lungo termine

Indipendentemente da obblighi, scadenze, e singole prospettive, il Rentri aspira a regolamentare un intero sistema con lo scopo di renderlo funzionale. La trasmissione e l’acquisizione dei dati ambientali con mezzi tecnologicamente sofisticati possono strategicamente contrastare o prevenire eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. Così come, attraverso il Rentri, il Ministero delle politiche ambientali potrebbe definire al meglio una strategia nazionale in grado di incentivare programmi e iniziative concrete di economia circolare.

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