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Etichette ambientali, regole e consigli per le imprese

Etichette ambientali obbligatorie e volontarie

Le etichette ambientali sono certificazioni grazie alle quali è possibile attestare e valutare la sostenibilità ambientale di beni e servizi. È possibile suddividere le cosiddette eco etichette in obbligatorie e volontarie. Nel primo caso – come facilmente intuibile – non si tratta di una scelta a discrezione dell’azienda. Pertanto, le imprese sono obbligate a informare i consumatori – si pensi alle etichette sugli elettrodomestici – per successive valutazioni sulle caratteristiche ambientali dei prodotti. In caso di certificazione volontaria, invece, l’impresa sceglie liberamente se applicare le etichette ambientali contenenti informazioni riguardo all’impatto ambientale di un bene specifico. Una verifica obbligatoria da parte di enti e organismi competenti è da tenere in conto in seguito a dichiarazioni o autodichiarazioni ambientali delle singole organizzazioni; quindi, è sempre bene valutare la possibilità di ricorrere a consulenti competenti prima di effettuare asserzioni ambientali in accordo alle normative ISO previste.

Etichette ambientali, opportunità per il mercato

Le etichette ambientali rappresentano un’opportunità per il mondo imprenditoriale, data la crescente sensibilità verso tematiche come la green economy. Essere identificati come azienda sostenibile è un fiore all’occhiello, ancor di più se c’è una certificazione che lo attesta. Una nuova aspettativa del mercato e di natura trasversale, perché da un lato c’è un consumatore sempre più protagonista e interattivo, che premia gli impegni e gli sforzi imprenditoriali in favore dell’ambiente. Dall’altro, partner commerciali e azionisti valutano con crescente interesse investimenti in un’azienda che si distingue per prodotti eco compatibili e attenzione alle politiche sostenibili. Essendo modelli standardizzati le norme ISO rappresentano punti di riferimento sia sul territorio nazionale, sia in ambito internazionale. Pertanto, è opportuno che il mondo imprenditoriale consideri l’applicazione delle etichette ambientali un plus anche per quanto concerne l’ impatto sociale ed economico di un determinato prodotto durante il suo ciclo vita.

Norma ISO 14020: le etichette ambientali di Tipo I

La norma ISO 14020 distingue tre tipologie di etichette ambientali a regime volontario. La prima eco etichetta, di Tipo I (ISO 14024), prevede controlli da parte di terzi. Quindi, organismi pubblici o privati che, dopo le opportune verifiche, conferiscono una licenza autorizzativa riguardo all’uso di etichette ambientali sui prodotti. Il marchio europeo Ecolabel rientra tra le certificazioni di tipo I e si basa su criteri stabiliti scientificamente che riguardano l’intero ciclo di vita dei prodotti. È il marchio di qualità ecologica dell’UE che contraddistingue prodotti e servizi che, pur garantendo elevati standard di prestazione, hanno un impatto ambientale ridotto durante l’intero ciclo di vita. Discorso diverso per le etichette di tipo II(ISO 14021). In questo caso si tratta di un’autodichiarazione dato che

  • Produttori e distributori forniscono informazioni
  • Non vi è l’intervento di un organismo indipendente.

Fondamentale che le autodichiarazioni tengano conto delle regole contenute nella norma onde evitare conseguenze spiacevoli.

L’autodichiarazione di tipo II(ISO 14021)

Non formulando correttamente l’autodichiarazione di tipo II(ISO 14021) un’impresa rischia di andare incontro a ripercussioni che minano la sua immagine in termini di credibilità e affidabilità. Pertanto, è indispensabile fornire dati scientifici accurate, coerenti, in modo da non risultare ingannevoli o fuorvianti. Anche perché ogni dichiarazione è soggetta a verifica di terzi che ne attestano la pertinenza. Aziende che offrono consulenza ambientale come Testing Point supportano le organizzazioni prima di ogni asserzione e comunicazione. Inoltre, consigliano ai partner di

  • Stabilire le priorità, quindi le caratteristiche ambientali ritenute più importanti
  • Delineare un modus operandi per monitorare i processi responsabili, come forniture e piani di produzione.
  • Definire ed elaborare una documentazione descrittiva delle caratteristiche ambientali oggetto dell’autodichiarazione.

Consumi energetici ridotti o utilizzo di energia elettrica derivante da fonte rinnovabile  sono esempi di caratteristiche ambientali che possono promuovere la reputazione di un’impresa. Pertanto, è cruciale sapere come e quando comunicarle.

Riconoscimento e validità delle Etichette ambientali. Il ruolo dei consulenti ambientali

La certificazione ISO 14021 permette alle organizzazioni di accedere a incentivi, ottenere sgravi fiscali, avere vantaggi nei bandi pubblici. Alla luce di queste considerazioni, emerge un ulteriore vantaggio per le imprese: oltre all’immagine e all’impatto sociale, esiste la possibilità di ottenere vantaggi di natura economica. Attività specializzate nell’ambito della consulenza ambientale possono essere alleati in tutte le fasi decisionali propedeutiche all’ottenimento di etichette ambientali. Infatti, i consulenti specializzati nel ramo aiutano a

  • Approntare un check sull’asserzione ambientale dichiarata
  • Verificare che l’elaborato contenga tutti i dati richiesti
  • Valutare che le informazioni fornite non siano fallaci e che la documentazione relativa sia completa e rispetti le linee guida.
  • Definire le procedure di gestione e monitorare le condizioni che consentono di mantenere le certificazioni.

La dichiarazione di tipo III (ISO 14025)

La dichiarazione ambientale di prodotto, o EPD, è la terza dichiarazione di TIPO III (ISO 14025). Essa “contiene informazioni” che “in modo trasparente, oggettivo e comparabile definiscono l’impatto ambientale di un determinato prodotto o servizio” grazie all’analisi del Ciclo di Vita (LCA, Life Cycle Assessment). Quest’ultima spazia dall’estrazione delle materie prime alle fasi inerenti trasporto, fabbricazione, smaltimento. Pur trattandosi di una certificazione volontaria, sono sempre di più le aziende che decidono di ottenerla, in virtù dei vantaggi, tra cui si annoverano

  • La valenza internazionale della certificazione, sempre se supportata da corretta redazione del report LCA e successiva convalida di un ente accreditato
  • La possibilità di poter diffondere informazioni oggettive, credibili e confrontabili in materia di impatto ambientale
  • Il consolidamento della reputazione della propria impresa presso consumatori e investitori, che giudicano la sostenibilità un valore aggiunto. Non più trascurabile.

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