Fitorisanamento: un’attività di bonifica alternativa
Il fitorisanamento utilizza le piante per ripulire gli ambienti contaminati. Le piante possono contribuire alla bonifica di molti tipi di contaminanti, tra cui metalli, pesticidi, esplosivi e petrolio. Tuttavia, funzionano meglio quando i livelli di contaminante sono bassi, perché concentrazioni elevate limitano la crescita delle piante da un lato e dall’altro richiedono troppo tempo per la bonifica. Le piante esercitano un’azione preventiva, impedendo che il vento, la pioggia e il flusso delle acque sotterranee riversino i contaminanti dal sito alle aree circostanti e che questi penetrino nelle profondità del sottosuolo. Da un decennio a questa parte, la ricerca in questo ambito compie passi in avanti e i vantaggi sono molteplici. La piantumazione è un’attività che incide positivamente sul paesaggio anche in termini di sostenibilità e salvaguardia della biodiversità. Gioca un ruolo chiave per il mantenimento della fertilità del suolo, con costi più contenuti rispetto agli interventi tradizionali.
Fitorisanamento agisce in profondità
Alcune piante sono in grado di rimuovere o scomporre sostanze chimiche nocive dal terreno quando le loro radici assorbono acqua e sostanze nutritive dal terreno contaminato, dai sedimenti o dalle acque sotterranee. Le piante possono contribuire a ripulire contaminanti fino alla profondità delle loro radici utilizzando processi naturali per:
- immagazzinare i contaminanti nelle radici, nei fusti o nelle foglie.
- Trasformarli in sostanze chimiche meno dannose all’interno della pianta o, più comunemente, nella zona delle radici.
- Trasformarli in vapori, che vengono rilasciati nell’aria.
Si ricorre al fitorisanamento per rallentare il movimento delle acque sotterranee contaminate. Gli alberi agiscono come una pompa, tirando su l’acqua sotterranea fin nelle proprie radici. Questo metodo è noto come “controllo idraulico”, data la capacità di impedire il movimento delle acque inquinate verso siti incontaminati. La fito depurazione è un’altra forma di fitorimedio. progettato e costruito per riprodurre artificialmente i naturali processi autodepurativi presenti negli ambienti umidi
La fitodepurazione, mix di tecnologia ed ecologia
La fitodepurazione è l’alternativa naturale agli impianti di depurazione delle acque di scarico. Questa tecnologia prevede che la depurazione delle acque reflue avvenga mediante l’uso di un bacino impermeabilizzato in cui la combinazione di substrato ghiaioso e vegetale rende pulita l’acqua. Il processo di depurazione è del tutto ecologico, perché
- Dopo aver attraversato il letto di ghiaia, l’acqua passa attraverso le piante acquatiche dove microrganismi presenti nelle radici innescano reazioni biochimiche che depurano l’acqua.
- Il sistema di fitodepurazione è un mix di tecnologia ed ecologia: le sostanze inquinanti presenti nell’acqua vengono estratte senza ricorrere a componenti elettromeccaniche.
Alcune piante sono più adatte a rimuovere i contaminanti rispetto ad altre. Le piante utilizzate per il fitorisanamento devono essere in grado di tollerare tipologia e concentrazione di contaminanti. Devono inoltre essere in grado di crescere e sopravvivere nel clima locale.
I tempi di bonifica
Il fitorisanamento può richiedere diversi anni per ripulire un sito. Il tempo di bonifica dipende da diversi fattori e richiede più tempo nei casi in cui:
- Le concentrazioni di contaminanti siano particolarmente elevate.
- È maggiore l’estensione dell’area contaminata.
- Siano utilizzate piante che richiedono un lungo periodo di crescita.
- La stagione di crescita delle piante.
Il fitorisanamento è un metodo di bonifica interessante e a basso rischio. Si costruiscono recinzioni e altre barriere per evitare l’accesso della fauna selvatica, scongiurando il rischio che si nutra di piante contaminate. Talvolta, capita che le piante possano rilasciare vapori di sostanze chimiche nell’aria in un processo chiamato “fitovolatilizzazione”. Quando ciò accade, gli operatori eseguono dei campionamenti dell’aria per assicurarsi che le piante non rilascino vapori nocivi, evitando così la dispersione area di sostanze pericolose. Le bonifiche di fitorimedio causano pochi disagi al sito o alla comunità limitrofe. Il lavoro iniziale può comportare il livellamento o la lavorazione del terreno con escavatori o attrezzature per il movimento terra.
Fitorisanamento e Diritto internazionale
Il diritto dell’Unione europea promuove la gestione sostenibile della risorsa perseguendo un obiettivo: il raggiungimento del “buono stato di salute dei suoli in tutta l’Unione entro il 2050”. Una comunicazione della Commissione europea (Strategia dell’Unione europea per il suolo per il 2030, 2021) e una risoluzione del Parlamento europeo (Sulla protezione del suolo, 2021) enfatizzano la funzione chiave dei microorganismi del suolo, alleati naturali contro la contaminazione dei terreni. Inoltre, recenti strategie europee in materia di clima (Green Deal europeo, 2019), biodiversità (Strategia sulla biodiversità per il 2030, 2020) e foreste (Strategia dell’Unione europea per le foreste per il 2030, 2021) incoraggiano le cosiddette soluzioni ispirate a metodi naturali (NBS, Nature Based Solutions), nell’ambito delle quali il fitorisanamento rappresenta un punto cardine.
La normativa nazionale
Nel panorama nazionale non mancano leggi e regolamenti che valorizzano tecnologie e soluzioni ispirate alle NBS, nell’ambito delle strategie nazionali in materia di biodiversità e foreste. Quindi la scelta sugli interventi da intraprendere deve tener conto di approcci finalizzati alla promozione di tecniche diverse rispetto alla bonifica tradizionale. La normativa di riferimento, contenuta nel codice dell’ambiente, d.lgs 3 aprile 2006 numero 152, indica dunque i criteri che ispirano la selezione delle “migliori tecniche di intervento a costi sostenibili. Il fitorisanamento è, ad oggi, un’occasione di confronto sui temi chiave per la sostenibilità; pertanto, mondo accademico e rappresentanti delle istituzioni dovranno considerare sempre più soluzioni di bonifica alternative. Una sfida concreta, capace di tradursi in un’opportunità da sfruttare per il ripristino di condizioni ambientali favorevoli per vecchie e nuove generazioni.